Biografia

Premiato alla Mostra d'Arte GOLDEN EAGLE GREAT TROPHY 2017 in esposizione con 3 Opere 2 in Grafite ed 1 Fotografica su tela dal 20 al 29 Maggio 2017  al Tempio di Pomona  Salerno ,con la seguente Critica della dottoressa Critico D'Arte Mariangela Bognolo " Il corpus artistico di Francesco Berriola è composto da fotografie su tela e disegni a grafite.
Nelle opere a grafite l’artista utilizza un mezzo grafico morbido, dal colore grigio scuro con una lieve lucentezza metallica che conferisce una certa aurea a tutto il disegno. Usufruisce di un linguaggio che possiamo definire “Iperrealista” sebbene si riscontri ancora, nel tratto e nello sfumato, la volontà di mantenere il segno artistico. In “Io non ti abbandono” Berriola ha disegnato un uomo, di una certa età, che abbraccia e nello stesso tempo nasconde, nel suo giubbotto, un cucciolo di cane. Qui troviamo l'esplicito significato di tenerezza e amore dettato da due semplici gesti, l’abbraccio e il bacio. In questo contesto si parla della “non eternità” e della consapevolezza di una futura separazione perché “noi viviamo per dire sempre addio” (Rainer Marie Rilke) e per ricordarci la brevità della vita. Nell’opera “La Redenzione” viene raffigurata un’anziana signora mentre fissa il vuoto. La bocca è socchiusa ma non escono parole. L’artista ha voluto mettere in evidenza le rughe, una sorta di riflessione sul modo di essere della protagonista e del suo vissuto. Questo è un volto che desidera chiedere perdono per gli errori commessi in vita perché arriva sempre il momento in cui ci si trova di fronte al passato e con il quale si fanno i conti. Ricordiamo che “l’amore è un tesoro così inestimabile che con esso non puoi redimere tutto il mondo e riscattare non solo i tuoi peccati ma anche i peccati degli altri” (Fёdor Michajloviĉ Dostoevsky).
Con la fotografia si cambia registro e con l’opera “Mystery Night” Berriola ci dimostra come un’immagine fotografica possa esprimere concetti uguali ad un’opera d’arte pittorica. Tutta l’immagine confluisce al centro dove si vedono due stelle comete, una sopra l’altra e sembrano dividere lo scatto fotografico in due parti. La parte in alto è buia e sono ben percepibili le luci delle stelle che rinviano all’infinito dell’universo e ai suoi misteri più profondi. In basso troviamo alberi, in primo piano, e montagne, sullo sfondo. Qui la luce è diversa, quasi giornaliera, un probabile omaggio all’opera surrealista dal titolo “L’impero della luce” di Renè Magritte. In fondo anche questa fotografia può essere considerata surrealista perché l’artista - fotografo Francesco Berriola ha voluto descrivere attraverso la visione dei suoi occhi, la profondità e la grandezza di qualcosa che noi non potremo mai conoscere ma che appartiene ai nostri sogni. Ha fotografato l’idea di bellezza e di universo irraggiungibile ma visibile e che solo la notte può far risaltare. La notte non deve far paura ma mettere in luce quelli che sono i misteri della creazione e i sogni della nostro intelletto. "